Laboratori per teens e adulti dedicati alla riflessione attiva e consapevole sulle tematiche legate al digitale
Il progetto Happiness2.0 è promosso da IBSA Foundation per la ricerca scientifica, Università della Svizzera italiana e Lugano Living Lab ed è alla sua seconda edizione.
Il progetto ha avuto avvio nel 2024 ed è stato sostenuto dal Fondo Nazionale Svizzero per la ricerca scientifica (FNS). Nella sua prima edizione il progetto aveva coinvolto oltre 400 studenti dei licei di Locarno, Bellinzona, Mendrisio e Lugano, oltre ai giovani della Fondazione Amilcare, con l’obiettivo di esplorare il tema del benessere nel contesto digitale, incoraggiando la riflessione sulla felicità soggettiva, lo sviluppo della personalità e l'importanza delle relazioni sociali.
Dopo il successo del 2024, il progetto Happiness2.0 continua anche per gli anni scolastici 2024-25 e 2025-26 con l’obiettivo di offrire un maggior numero di laboratori (HappyLab) agli studenti delle scuole superiori del Canton Ticino. Saranno proposti anche degli HappyLab per il pubblico degli adulti.
L’obiettivo dei nuovi HappyLab rimane quello di stimolare una riflessione attiva e consapevole sulle tematiche legate al digitale. Come di consueto, al centro dell’iniziativa si conferma il laboratorio sulle maschere, che invita a una riflessione sul concetto stesso di maschera nella società, sia reale che virtuale.
Una novità: per l'edizione 2025, grazie all’ingresso di Lugano Living Lab, nuovo partner del progetto per le edizioni 2024-25 e 2025-26, verrà introdotto un tema di grande attualità: l’intelligenza artificiale, oggi particolarmente rilevante nell’ecosistema dei social media.
L'HappyLab è un laboratorio esperienziale guidato da esperti, pensato per stimolare una riflessione attiva su tematiche legate al digitale e alla crescita personale.
Unisce momenti teorici e attività pratiche, coinvolgendo i partecipanti in modo diretto e creativo. Ogni incontro è un’occasione per esplorare, comprendere e confrontarsi su questioni attuali e rilevanti.
Durante la parte teorica dell'evento, verranno illustrati i risultati di alcune ricerche riguardanti l'influenza dei social media sulla vita degli adolescenti. I partecipanti avranno modo di condividere le proprie opinioni su questo argomento attraverso votazioni anonime, favorendo un dialogo aperto e sincero. Inoltre, l'esperimento "Un tuo pari ti sta osservando" ha evidenziato come il cervello umano, nello specifico quello degli adolescenti, venga stimolato in modo particolare quando si tratta dell’opinione degli altri, soprattutto in relazione a persone della stessa età.
Se dovessimo rappresentare la nostra identità digitale su una maschera reale, come sarebbe?
Quante maschere indossava il Sig.Angelo Moscarda, protagonista di “Uno, nessuno e centomila” l’opera più celebre di Luigi Pirandello, e quante ne indossano i più giovani oggi!
Sono proprio loro, nei dibattiti, a raccontare di celarsi dietro filtri sui social, per paura di non essere accettati o compresi, in un paradossale gioco di maschere.
«Ho due account: uno serio e uno in cui pubblico poco. In quello privato con gli amici posto e non penso se sono venuta bene o no. È più divertente usare quello con gli amici.» (Una partecipante)
Ed è proprio attraverso il gioco, con la creazione ciascuno della propria maschera che l'evento ha offerto l'opportunità di esplorare in modo tangibile il concetto complesso dell'identità.
Le maschere colorate realizzate durante il laboratorio sono diventate potenti simboli visivi delle molteplici sfaccettature dell'Io che ogni partecipante porta con sé, sia in modo consapevole che inconscio. Questa esperienza ha stimolato un dialogo interiore e un confronto con il gruppo sul significato di essere veramente se stessi in un mondo dominato da aspettative e influenze esterne.
Nell'era dei social media, la ricerca della felicità si intreccia con la gestione della nostra immagine online. Il mondo virtuale diventa un palcoscenico dove le persone possono scegliere come mostrarsi e cosa rivelare di sé agli altri. In questo contesto, le maschere possono aiutare, facendo sentire al sicuro dai giudizi e dalle critiche, e dando ai più timidi il coraggio di esprimersi e mostrare lati di sé che altrimenti rimarrebbero nascosti.
L'utilizzo di filtri e maschere non dovrebbe essere condannato a priori. Secondo gli psicologi, questi strumenti non sono solo espressioni di vanità, ma possono anche essere potenti mezzi di espressione personale e, se usati con consapevolezza, non impediscono la costruzione di relazioni autentiche e significative.
I laboratori verranno condotti da esperti qualificati nel campo della psicologia e della comunicazione, che guideranno le discussioni e le attività, grazie alla loro esperienza e competenza:
Laura Marciano: Ricercatrice Associata presso l’università di Harvard e responsabile del progetto Happiness2.0;
Silvia Misiti: Direttrice di IBSA Foundation per la ricerca scientifica;
Elena Marchiori: Docente di comunicazione digitale all’USI e Capoprogetto Lugano Living Lab, Città di Lugano;
Dario Gennari: Psicologo e Psicoterapeuta presso lo studio medico Rete Operativa;
Pietro Bianchi: Laureato in Psicologia e Assistente di ricerca nel progetto Happiness 2.0 dell'USI.
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